Sabato si è svolto il processo per direttissima che vedeva comparire sul banco degli imputati, sei ultras del Lecce. Da quattro e sei mesi la pena. Per i sei supporter giallorossi, disposto anche il Daspo, il divieto di accedere alle manifestazioni sportive per due anni, con obbligo di firma per tutta la durata. Sei di loro furono trovate in possesso di materiale esplodente e oggetti atti ad offendere e quindi arrestate. Ad assisterli gli avvocati Massimo Bellini, Laura Minosi, Gianni Erroi, Giorgia Giannone, e Raffaele Lomartire. Alcuni di loro avrebbero fatto partire una bomba carta, all'indirizzo delle forze dell'ordine. Nella circostanza, un poliziotto del Commissariato di Andria e un finanziere del Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Bari, riportarono lievi lesioni. Gli agenti sono intervenuti e hanno bloccato e perquisito la tifoseria. Per la Fidelis Andria è già arrivata una multa di 1.500 euro, ma non sono esclusi Daspo per alcuni suoi tifosi. Altri cinque sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per aver incitato alla violenza e aver preso parte agli episodi che hanno creato turbativa dell'ordine pubblico. Dalle prime indagini, ancora in corso, emergerebbe anche che, un altro gruppo di facinorosi in rappresentanza della squadra avversaria, abbia nel corso della partita, acceso fumogeni e petardi. I fatti risalgono alle 13 di domenica: circa 40 sostenitori salentini erano arrivati ad Andria privi di tessera del tifoso e di biglietto di accesso allo stadio, cercando di eludere i controlli.